Le richieste di risarcimento da parte dei privati furono 1800, 200 quelle presentate dalle aziende, centinaia di persone sfollate rimaste senza una casa per un totale di 100 milioni di danni. Questi numeri dell’alluvione che nel 2020 colpi il comune di Nonantola. Era il 6 dicembre quando le strade divennero fiumi e le case si riempirono di acqua e fango. A distanza di due anni e mezzo sono ancora tanti i privati che non hanno ricevuto i rimborsi per i lavori di ricostruzione e ripristino. Ma non solo, come specificato dalla sindaca Federica Nannetti gli interventi portati a termine sono pari al 50% delle domande ricevute e riguardano per lo più i piccoli cantieri fino a 10 mila euro. Le difficoltà maggiori, spiega la prima cittadina, restano per i lavori più grandi soprattutto a causa delle difficoltà di accesso al credito di molte famiglie che hanno perso tutto nell’alluvione. Sono numerosi i nuclei che pur avendo diritto al rimborso, faticano a fare valere il proprio diritto nei confronti delle banche. Problematica a cui si aggiunge il tema dell’incremento dei costi dei materiali che vanno ad incidere sul proseguo dei cantieri. Per quanto riguarda il tema dei rimborsi è stata concessa la proroga per effettuare i lavori. La nuova scadenza prevista della giunta della regione Emilia-Romagna è fissata al 10 dicembre 2024. Ci saranno dunque 15 mesi in più a disposizione dei cittadini e delle attività produttive per completare tutti i ripristini post alluvione.
NONANTOLA. A DUE ANNI E MEZZO DALL’ALLUVIONE RIMBORSI AL 50%
Si riaccendono i riflettori sull’alluvione che nel 2020 colpi gravemente Nonantola. A distanza di due anni e mezzo solo il 50% della popolazione ha ottenuto i rimborsi