Con la recente memoria ai disastri umani e strutturali che l’alluvione in Romagna, più che in altri territori della regione, ha provocato, il nubifragio che ha colpito violentemente ieri pomeriggio Pavullo, sull’Appennino modenese, ha riacceso la paura nei residenti e lo stato di allerta nelle istituzioni. In breve tempo le strade nelle vicinanze dell’ospedale sono diventate fiumi. La Usl ha comunicato però che non si sono verificate criticità all’attività dell’ospedale e che nessun servizio è stato interrotto. L’esondazione di un canale ha riversato invece un quantitativo di fango su una parte di parcheggio in piazzale Teresina Stefani. Allagati anche cortili e garage. Una bomba d’acqua quella che ieri pomeriggio ha colpito alcune zone della provincia di Modena e che ha intasato i telefoni dei Vigili del Fuoco raggiunti da poco meno di un centinaio di chiamate. 30 interventi solo sul territorio del Comune di Pavullo dove è stata necessaria la presenza di 5 squadre (dallo stesso Pavullo, da Vignola, Sassuolo e da Fanano con il gruppo dei volontari come anche da Frassinoro e Mirandola). Le criticità più rilevanti hanno riguardato l’allagamento della cucina e della centrale termica della RSA di Via San Francesco e i seminterrati del centro commerciale “Le Arcate” con il coinvolgimento anche di alcune cabine elettriche. Altri 5 interventi sono stati effettuati tra Mirandola e Finale Emilia, sempre a causa di allagamenti dovuti al nubifragio che si è rovesciato sul territorio modenese. Per i Vigili del Fuoco la situazione a Pavullo è rientrata e tutte le squadre questa mattina erano nelle loro sedi. Sa segnalare invece un incendio scoppiato, forse a causa di un fulmine – hanno riferito gli operatori – in una cabina di trasformazione in via Pavia a Modena sul quale è intervenuta la prima partenza della sede centrale dei Vigili del Fuoco di Modena