Nell’altalena dei papabili neo sindaci di Modena nell’era post-Muzzarelli c’è chi sale, chi scende, chi rimane stabile. Il Partito Democratico nella sua rosa vede ormai fissi i nomi di Andrea Bortolamasi, Andrea Bosi, Giulio Guerzoni e Maria Cecilia Guerra, ma si fa sempre più forte anche la quotazione di Davide Baruffi, oggi sottosegretario alla Presidenza dell’Emilia-Romagna. Un’esperienza, quella di raccordo tra regione e territorio modenese, ritenuto un valore aggiunto in area Dem. Dall’altra parte sbuca un’ipotesi civica, per cercare di spezzare la continuità dell’amministrazione “rossa” sotto la Ghirlandina. Il nome che si è fatto è quello di Paolo Cavicchioli, imprenditore e presidente uscente della Fondazione di Modena, che in questi anni ha avuto parte attiva nei finanziamenti di numerosi progetti nella città. Si tratterebbe di una figura in grado di strappare al Partito Democratico forze più orientate al centro, cattoliche e non simpatizzanti per Elly Schlein, e capace di fare convergere anche il centrodestra. Tutto è ancora a livello ideale, la proposta ufficialmente non è ancora stata fatta e non è detto che lo stesso Cavicchioli la accetti, ma nell’aria l’ipotesi c’è e se non dovesse essere lui, rimane alla base l’idea di poter creare un polo civico per espugnare una delle ultime roccaforti rosse rimaste in Italia