- Nel video, l’intervista a: Palma Costi, Consigliera regionale
Una tragedia da cui l’Emilia-Romagna è riuscita a rialzarsi, “tenendo botta”, ricostruendo le sue case, le sue chiese, le sue scuole, i suoi monumenti. A undici anni dal sisma che sconvolse i nostri territori il punto della Regione parla di una ricostruzione pressoché terminata, tanto che a fine anno è previsto il termine dello stato di emergenza legato alle scosse. Ciò che resta da fare riguarda soprattutto la ricostruzione pubblica e monumentale, di edifici spesso vincolati dalle Sovrintendenze. L’investimento complessivo di risorse, per la parte privata e pubblica, è stato pari a 6,7miliardi di euro, di cui 5,6 miliardi già liquidati. Sono oltre 18mila abitazioni ripristinate e 28 mila persone rientrate nelle proprie case. 570 scuole sono state riparate o ricostruite ex novo. Oltre 6.200 piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi rese di nuovo agibili, 3.500 aziende industriali e agricole ristrutturate; altre 1.550 imprese hanno messo in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione. Più di mille gli interventi nei centri storici, oltre 300 le chiese riaperte al culto. Una emergenza come non si era mai vista che dopo undici anni rimane aperta solo per i 28 morti che non possono essere restituiti.