Nel video l’intervista a Stefano Bonacini, ex patron del Carpi
Per tutti è l’architetto del Napoli, la “mente” che ha costruito con tante scommesse una rosa che ha dominato la Serie A. Cristiano Giuntoli ha portato tanto di Carpi sul tetto d’Italia. Classe 1972, toscano di Agliana, il ds azzurro è sbocciato in biancorosso, dove in 6 stagioni ha compiuto assieme al patron Stefano Bonacini il miracolo della scalata dalla D alla A, venendo scelto nel 2015 da De Laurentis. In 8 campionati ha cristallizzato il Napoli al top in Italia e la scorsa estate ha avuto “carta bianca” per risanare i conti: ha ceduto Milik, Fabian Ruiz e Koulibaly e ha liberato due “bandiere” come Mertens e Insigne, scommettendo sugli illustri sconosciuti Kim e Kvaratskhelia, dopo aver scelto Osimhen tre anni fa. Risultato: 52 milioni di euro nelle casse e una rosa che ha permesso a Spalletti di dominare. La sua fantastica scalata è cominciata a Carpi nel 2009, quando ad ottobre, scelto in corsa da Bonacini, i biancorossi navigavano nelle zone basse della D. Con un mercato rivoluzionario e 14 nuovi giocatori quel Carpi salì in C2, categoria che poi vinse l’anno doppo. Nel 2013 il primo storico salto in B, due anni dopo addirittura quello in A. Con 4 promozioni in 6 anni quello è stato il primo capolavoro di una carriera che, probabilmente, ora dopo il trionfo a Napoli lo porterà alla Juventus.