Nel video l’intervista al Colonnello Fabio Ranieri, Guardia di Finanza di Bologna

Un ristorante di Modena è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza. I militari del Comando provinciale di Bologna hanno eseguito quattro misure cautelari, nei confronti di altrettanti soggetti, uno dei quali ritenuto legato ad una delle ‘Ndrine più violente della Calabria, quella dei Piromalli di Gioia Tauro.  Sotto sequestro l’intero complesso aziendale del ristorante Lo Stalliere, dai conti correnti, ai beni immobili fino alle quote societarie. I successivi approfondimenti investigativi incentrati sul principale indagato, si legge nel comunicato della Guardia di Finanza, già gravato da diversi precedenti di Polizia e giudiziari, per droga, reimpiego di proventi illeciti, associazione per delinquere, reati contro la persona e il patrimonio nonché porto abusivo di armi, avrebbero fatto emergere come aveva intestato a terzi le quote sociali, i conti correnti e tutti i beni strumentali riconducibili all’attività di ristorazione, mentre lui gestiva l’attività in maniera occulta e appariva come semplice cameriere. Gli altri indagati sono un parmigiano e un carpigiano di 68 e 38 anni, i primi che avrebbero rilevato le quote sociali dell’attività e ai quali poi sarebbe subentrata una quarta persona, originaria di Torre del Greco, poco più che quarantenne. Tra l’altro sarebbe emerso che il principale indagato avrebbe incassato 50 mila euro dallo Stato sotto forma di ristori aziendali durante la pandemia, ma li avrebbe spesi per acquistare o noleggiare auto di lusso che non avevano nulla a che fare con l’attività d’impresa. Il Tribunale di Bologna, ha disposto il sequestro diretto dell’intero complesso aziendale, del valore complessivo di oltre mezzo milione di euro.  L’indagine rappresenta, spiega la Finanza, una seconda tranche dell’operazione ‘Radici’, che lo scorso ottobre aveva portato all’esecuzione di 23 misure cautelari personali e al sequestro di beni per un valore di 30 milioni di euro circa.