Succede di tutto in Australia, terza tappa del Mondiale di Formula 1. Tre bandiere rosse nel corso della gara, di cui l’ultima a un giro dalla fine, con altrettante partenze da fermo. Due Safety Car in pista e un arrivo nel giro finale che non è altro che una passerella per Verstappen che vince meritatamente per la prima volta sulla pista di Melbourne celebrando la superiorità Red Bull e precedendo la Mercedes di Hamilton e l’Aston Martin di Alonso. E la Ferrari? Ennesima giornata nera. La gara di Charles Leclerc dura tre curve per poi finire sulla sabbia, Carlos Sainz sfrutta i lievi miglioramenti della Rossa chiudendo al quarto posto, ma nell’ultima partenza da fermo centra Alonso mettendolo fuori gara e portandosi virtualmente sul podio. Ma la manovra scorretta non sfugge ai giudici che ordinano un giro finale rimettendo in pista Alonso che chiude al terzo posto e punendo lo spagnolo della Ferrari con una penalizzazione di cinque secondi con conseguente retrocessione alla 12esima posizione. Nella bagarre nella terra dei canguri impreca l’Alpine che nel caos finale vede le due monoposto di Gasly e Ocon, entrambe in zona punti,  buttarsi fuori a vicenda. Polemiche e rabbia per un gran premio dalle mille emozioni nei confronti dei nuovi regolamenti della Formula 1.

Si parte e lo scatto bruciante di Russell fulmina Verstappen che partiva dalla pole. Anche Hamilton fredda Super Max e si accoda al giovane compagno di squadra. Bella anche la partenza di Sainz che si mette in scia ai primi tre. Leclerc, costretto a partire dal settimo posto, tenta di recuperare subito posizioni, ma appena alla terza curva perde il controllo della sua SF23 dopo un contatto con Stroll e finisce sulla sabbia: gara terminata dopo meno di un giro.  Entra la prima Safety Car. Appena si riparte e scatta la zona DRS Verstappen si lancia a caccia di Russell e Hamilton.  Al settimo giro incidente per Albon e Safety Car ancora in pista. Sainz e Russell effettuano un cambio gomme gratuito, ma scatta la bandiera rossa per consentire la pulizia della pista e la scelta di Ferrari e Mercedes viene vanificata dalla perdita di posizioni dei due piloti. Nuova partenza da fermo, Hamilton scatta dalla pole tallonato  da Verstappen che appena può azionare il DRS si beve il sette volte campione del mondo e va in fuga accumulando un vantaggio di 11 secondi. Dietro e Lewis si scatena l’Aston Martin di Alonso con Sainz che si riporta al quarto posto rimontando dal decimo su una Ferrari sensibilmente più competitiva mentre il motore della Mercedes di Russell finisce arrosto.  Per questo la gara continua  in regime di virtual SC e Super Max prosegue nella sua danza vincente. Perez, partito dall’ultima posizione, inizia a risalire con un ritmo forsennato tanto che saranno suoi il giro più veloce e il punto addizionale. Al 48° giro Verstappen finisce sull’erba, perde 4 secondi su Hamilton, ma mantiene un vantaggio di sette che va ad aumentare subito. Mancano quattro giri al termine con Magnusson che deve ritirarsi dopo aver perso la ruota posteriore destra. Ennesima Safety Car e altra bandiera rossa. Si riparte per la terza volta da fermo per due giri da brividi. Verstappen mantiene il primo posto su Hamilton, mentre Sainz tocca Alonso e lo spedisce fuori. Le due Alpine si scontrano e la loro ottima gara si conclude così. Nuova interruzione e si ricomincia nell’ordine precedente alla Safety quindi con Alonso al terzo posto ceduto momentaneamente a Sainz. Nuovo start, questa volta in movimento alle spalle della SC che, da regolamento,  esce a due curve dalla fine concedendo la scena dell’arrivo sotto la bandiera a scacchi a Verstappen seguito da Hamilton e Alonso con Sainz che viene avvisato dei 5 secondi di penalizzazione e della retrocessione dal quarto al 12° posto. Si conclude così un gran premio pazzesco e via libera alle polemiche, Alpine in testa,  sull’opportunità delle prime due bandiere rosse e sulle modalità di conclusione di una gara che proietta Verstappen saldamente al comando del mondiale piloti e la Red Bull leader assoluta nella classifica costruttori.

Carlos Sainz furioso a fine gara: “Mi sento derubato, non fatemi parlare… “.

FOTO: SCUDERIA FERRARI