In Emilia-Romagna sono stati confiscati in totale 184 beni, di cui 86 definitivamente: 56 sono stati assegnati ai Comuni che li utilizzano principalmente per finalità sociali, 18 allo Stato per esigenze istituzionali, 12 sono stati venduti.
La Regione è intervenuta su 25 dei 56 beni destinati ai Comuni, ovvero su quasi la metà (45%), ma in pratica nella quasi totalità di quelli in cui c’era effettivamente bisogno, considerato che alcuni si trovavano in buono stato.
Le politiche regionali di valorizzazione degli immobili confiscati alle mafie hanno due scopi principali: l’inclusione sociale delle persone che vivono condizioni di esclusione e marginalità e la realizzazione di spazi pubblici per rendere servizi ai cittadini (per l’infanzia, per i giovani, per gli anziani, per l’istruzione, la cultura, lo sport, ecc.).
Complessivamente, da quando è stato approvato il Testo Unico sette anni fa, la Regione è
intervenuta su 25 immobili confiscati alle mafie: stanziando oltre 3,7 milioni di euro, di cui 1,7 nel triennio 2020-22.
Un giardino appena fuori dal centro storico di Bologna che rinasce e diventa luogo di incontro e ritrovo per tutti i cittadini.
È Villa Celestina, uno dei 186 beni confiscati alle mafie in Emilia-Romagna che, grazie anche a un finanziamento della Regione, è stato restituito alla comunità.
Obiettivo centrato che riguarda l’ultimo dei 25 immobili confiscati alle mafie a cui l’Amministrazione regionale – dall’approvazione del Testo unico sulla Legalità – ha contribuito a dare nuova vita stanziando oltre 3,7 milioni di euro (1,7 nel triennio 2020-22).
Luoghi che rivivono attraverso il lavoro diffuso per la legalità in Emilia-Romagna, ogni e giorno e oggi, 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, istituita da una legge nazionale nel 2017.
“Quando un pezzo di territorio viene strappato alla criminalità organizzata e riportato all’uso comune, diamo corpo all’idea di giustizia, oltre a essere motivo di grande soddisfazione e orgoglio- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Tutti vorremmo che l’Emilia-Romagna, il Paese e ogni territorio fossero liberi da ogni fenomeno criminale, ma è proprio dalla lotta contro le mafie e dalla vittoria della legalità che impariamo a essere cittadini attivi”.
“Le storie, drammatiche e dolorose, delle persone vittime di mafia- prosegue il presidente- devono essere monito e testimonianza di come, insieme, dobbiamo e possiamo lottare contro la criminalità organizzata, creare gli anticorpi per contrastare tutte le mafie e costruire comunità dove la libertà e la giustizia costituiscano le fondamenta del nostro vivere civile. La Regione Emilia-Romagna, che si stringe ai familiari, è e sarà sempre al fianco di chi lotta contro la violenza e il sopruso, scegliendo la parte del rispetto delle leggi e della difesa dei diritti delle persone, a partire dai più deboli. E lo fa dando sostegno alle associazioni impegnate contro le mafie come Libera e Avviso Pubblico e la massima collaborazione a tutte le Istituzioni e gli organismi dello Stato che ogni giorno si battono contro la criminalità organizzata, a partire da Magistratura e Forze dell’ordine, a cui va il grazie di tutti noi per ciò che fanno ogni giorno”.
Il programma della Settimana della Legalità è sul sito dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna: