Una piccola chiesetta avvolta dalla nebbia, una bara con dei fiori, un peluche e un dolore silenzioso ma tangibile. Un centinaio di persone si sono riunite questa mattina per dare l’ultimo saluto ad Alessandro Gozzoli, il 40enne trovato morto venerdì 10 marzo nella sua abitazione di via Bassa Paolucci, a Casinalbo. La cerimonia funebre svolta nel massimo riserbo di familiari e amici si è tenuta nella nuova Chiesa di Montebudello, frazione di Valsamoggia, dopo il via libera del magistrato al termine dell’autopsia che si è tenuta mercoledì scorso. Una persona generosa, allegra piena di vita e sempre pronta ad offrire una parola buona a chiunque così Alessandro è stato descritto da chi lo conosceva bene. Un dolore quello di oggi, se possibile, reso ancora più difficile da sopportare perché la sua morte è ancora avvolta dal mistero. Le indagini coordinate dalla Procura e condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri procedono serrate con il più stretto riserbo da parte degli inquirenti, anche se sembra che qualcosa si stia muovendo. Un uomo dai capelli biondi sembra sia stato visto mentre si allontanava da casa del 40enne trovato riverso sul letto con mani e piedi legati. Si ipotizza un delitto a sfondo sessuale, ma non si esclude neanche la pista di un omicidio preterintenzionale, ossia una situazione sfuggita di mano e finita in tragedia. Nulla però è al momento ancora confermato, decisivo l’esito dei primi esami autositici per stabilire la causa della morte del 40enne