55 anni di carcere. Questa la condanna complessiva per 4 componenti della banda di Cerignola: esattamente 11 a Pietro Pecorella, 12 a Pasquale Di Tommaso, 14 a Stefano Biancolillo e 18 a Pietro Raffaelli. La sentenza è stata emessa nel pomeriggio di oggi. Il processo iniziato il 26 gennaio con abbreviato a carico dei rapinatori del commando che nel giugno del 2021 assaltò un furgone portavalori sull’A1 con armi da guerra è andato avanti nel massimo riserbo e durante ogni udienza all’esterno del Palazzo di Giustizia, vista la caratura criminale degli imputati, è stato sempre ingente il dispiegamento dei mezzi della Polizia Penitenziaria. L’obiettivo era quello di evitare eventuali tentativi di evasione.  Per la Banda di Cerignola l’accusa aveva chiesto 86 anni di carcere complessivi. Le accuse nei loro confronti erano pesantissime: dal tentato omicidio, per aver esploso numerosi colpi di mitragliatrice sul fianco del portavalori, ricettazione, blocco stradale e rapina pluriaggravata. Era il 14 giugno di due anni fa quando il gruppo scatenò l’inferno lungo l’autostrada. Furono scene da film, attimi di vera paura: il gruppo armato di kalashnikov sparò dei colpi in aria e contro le guardie giurate all’interno del portavalori, diede fuoco ad automobili rubate per bloccare la circolazione e obbligò i camionisti a intraversare i mezzi per bloccare il furgone contenente 2,5 milioni di euro in contanti. Un attacco che nonostante l’organizzazione studiata nei minimi dettagli non andò a buon fine. Scattate immediatamente le indagini a sgominare la banda, gli agenti della Squadra Mobile di Modena diretta da Mario Paternoster. Circa 170 gli agenti e ufficiali di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato impegnati nelle meticolose indagini. Una operazione lunga e articolata che appena sei mesi dopo, nel dicembre del 2021, portò all’arresto dei componenti del commando oggi condannati a 55 anni di carcere complessivi.