Nel video l’intervista a Matteo Marzoli
Nel panorama di riflessioni per l’8 marzo, c’è stato spazio anche per un momento dedicato ad Alice Neri. Un presidio pacifico dedicato alla 32enne uccisa e carbonizzata all’interno della sua auto, ritrovata a Concordia la sera di quel tragico 18 novembre. Familiari, amici e associazioni si sono dati appuntamento davanti alla Preda Ringadora, in piazza Grande, per ribadire che per Alice venga fatta giustizia
Le indagini si stanno concentrando intorno alla figura di Mohamed Gaaloul, 29enne tunisino, principale indiziato per la morte della 32enne. Lunedì, al centro dell’incidente probatorio sono finiti indizi di colpevolezza legati ai vestiti dell’uomo e tre suoi conoscenti e connazionali sono stati ascoltati. Lo avrebbero visto con gli abiti sporchi di olio, lo stesso che secondo l’accusa potrebbe essere stato usato per dare alle fiamme l’auto e il corpo della donna, ma hanno anche dichiarato di non ricordare in quale data lo hanno incontrato notando i vestiti sporchi. Mentre nuovi dubbi avanzano, oggi chi ha avuto a cuore Alice mentre era ancora in vita, chiede solo la verità