La segnalazione che ha permesso il ritrovamento dell’ultraleggero e del suo pilota, il reggiano Ivano Montanari, 61 anni, sarebbe arrivata da uno dei tanti escursionisti che ieri hanno affollato piste e sentieri dell’Appennino modenese, in particolare, in questo caso l’area di Lago Santo. L’aereo è stato rinvenuto a monte di Pievepelago, in un canalone. A seguito della segnalazione, le ricerche sono immediatamente tornate dove sin dall’inizio si pensava che il 61enne fosse precipitato col suo velivolo. Dopo il ritrovamento, che ha messo fine ad ogni speranza, seppur labile, l’area è stata messa sotto sequestro e le operazioni di recuperano sono iniziate questa mattina. Sul posto tutti i corpi protagonisti, i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino sia dell’Emilia Romagna che quello della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Sono trascorse 5 settimane da quella mattina del 28 gennaio, era un sabato quando alle 11.22 Ivano Montanari a bordo di un Evektor Eurostar si era staccato in volo dall’aeroporto Bonazzi di Reggio Emilia diretto al crinale appenninico per un sorvolo. Ma ben presto, comunicando con la torre di controllo, aveva riferito di voler rientrare per le cattive condizioni del tempo. Poco dopo il silenzio, assordante e del velivolo più nessuna traccia. Le ricerche si sono attivate immediatamente dopo l’allerta da parte dell’aeroporto e non sono più cessate, sino al tardo pomeriggio di ieri. I soccorritori hanno adottato la battuta di ricerca a pettine, proprio per poter sondare ogni area. Coordinate dalla Prefettura di Modena e dall’Aeronautica militare, nel corso delle prime due settimane le ricerche hanno attivato 400 soccorritori per 450 ettari di territorio. Altri 250 sono stati esplorati con gli elicotteri. Particolarmente difficili le ricerche ad alta quota dove gli operatori sono potuti arrivare solo a bordo di elicotteri. E proprio all’incessante attività di ricerca ha rivolto un sentito ringraziamento Barbara Bonvicini, la moglie del pilota, vittima dell’incidente aereo. “Adesso – ha detto – so che esiste un posto dove potrò piangerlo”