Un’indennità mensile di 80 di euro per gli operatori dell’emergenza-urgenza. Così, dopo l’accordo raggiunto con le sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Nursind e Nursing Up l’Emilia-Romagna ripartirà gli oltre sei milioni di euro di fondi statali riconosciuti alla regione per l’assegnazione dell’indennità al personale non medico. Si tratta di un riconoscimento del disagio legato alle condizioni di lavoro a cui è sottoposto il personale che opera nei servizi di Pronto soccorso e Pronto soccorso specialistico, nella centrale operativa e 118 e nei servizi di primo intervento. Lavori difficili, tra turni massacranti, carenza di organico e anche un alto numero di aggressioni, come ha più volte raccontato la cronaca modenese. Complessivamente ne beneficeranno circa 4.000 professionisti. Rimangono temporaneamente esclusi medici e dirigenti, per i quali l’indennità sarà erogata dopo il rinnovo del contratto collettivo. Essa, chiarisce la Regione, sarà riconosciuta a partire dal primo gennaio 2022, per cui i dipendenti avranno diritto alla quota accessoria dello stipendio e anche agli arretrati, in ragione dell’effettiva presenza in servizio; non si tratta di un riconoscimento una tantum bensì strutturale, e pertanto garantito ogni mese anche in futuro. Le risorse complessive ammontano a oltre sei milioni di euro e poco più di 700mila di queste andranno all’Ausl di Modena, circa 290mila all’Azienda Ospedaliero-Universitaria.