La Procura di Modena aveva aperto un fascicolo per omicidio stradale sulla morte del 26enne Domenico D’Addio, il giovane centauro che lavorava come maître presso la guest house di Massimo Bottura, deceduto il 5 agosto del 2021 lungo la via Emilia Est. Il processo a carico dell’automobilista, allora 71enne, alla guida della Peugeout 206 che si scontro con la moto di D’addio si è concluso con la condanna ad un anno di carcere con pena sospesa per l’anziano, dato il profilo da incensurato dell’uomo. Oltre che la sospensione della patente per un anno e quattro mesi. Il terribile incidente avvenne intorno alle 15, secondo quanto ricostruito dall’Infortunistica, la moto Ducati guidata dal 26enne stava procedendo in via Emilia est in direzione del centro città, mentre l’auto condotta dal 71enne modenese, stava completando la manovra di immissione sulla stessa strada, nella direzione della motocicletta, provenendo dal parcheggio di un vicino esercizio commerciale. Dopo la collisione tra i veicoli, la Ducati venne sbalzata verso la pista ciclabile e Domenico e la 22enne passeggera che si trovava con lui in sella alla moto finirono a terra. La ragazza fu trasportata in gravi condizioni all’Ospedale di Baggiovara, per D’Addio invece non ci fu nulla da fare, nonostante i tentativi di rianimazione dei sanitari fu dichiarato morto dopo circa un ora dal tragico sinistro
MORTE CENTAURO, CONDANNATO AD UN ANNO DI CARCERE L’AUTOMOBILISTA
E’ stato condannato ad un anno di carcere con pena sospesa l’automobilista di 71 anni rimasto coinvolto nel tragico incidente nel quale perse la vita il centauro che lavorava come maître per Massimo Bottura