L’assenza di precipitazioni significative fa scattare l’allarme smog nelle città della pianura padana con le misure per limitare il traffico, mentre nelle campagne la siccità mette a rischio la preparazione dei terreni per le semine e comincia a mancare anche l’acqua potabile. Il vasto campo di alta pressione destinato a durare per giorni ha fatto scattare in primis l’allarme della Coldiretti, che paventa una situazione ancora peggiore di quella registrata nel 2022, quando il deficit idrico si attestò al 40% nel nord Italia. L’assenza nel 2023 di precipitazioni significative che possano ripulire l’aria da inquinamento e polveri sottili ha poi reso necessario in molti comuni adottare misure di limitazione del traffico, compresa l’Emilia-Romagna. L’anomalia climatica è evidente anche nelle campagne lungo tutto il bacino padano dove cresce l’allarme siccità alla vigilia delle semine 2023. Dato questo quadro meteo – sottolinea la Coldiretti – si rischia di andare incontro a un’estate ancora più siccitosa di quella dello scorso anno con conseguenti perdite elevatissime in fatto di raccolti. Nel 2022, ricorda l’associazione, andarono in fumo almeno 6 miliardi di euro a causa della mancanza di pioggia. Con il Po a secco – precisa la Coldiretti – rischia anche 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio in Pianura Padana  e dove si concentra pure la metà dell’allevamento nazionale.