Non è solo un timore, è il terrore che possa fare la stessa fine della giovane sorella Saman. A riferirlo ieri nel corso della seconda udienza del processo sull’omicidio della giovane pakistana per mano dei familiari, l’avvocato Valeria Miari che assiste come parte civile il fratello non ancora maggiorenne, della vittima. Il 17enne teme per la sua vita a causa delle rivelazioni fatte nel corso dell’incidente probatorio nel giugno 2021 divenendo un testimone chiave. Per questi motivi il suo difensore si oppone ad una nuova testimonianza in pubblico, come invece richiedono le difese degli imputati. L’avvocata fa riferimento a forti pressioni subite da persone vicine al nucleo famigliare e al trauma già subito. Anche per la Pm Laura Galli va salvaguardata l’integrità psicofisica del ragazzo che una nuova testimonianza potrebbe mettere a rischio. La stessa richiesta è stata fatta dall’avvocato che assiste Ayub Saqib, il ragazzo di Saman che si è costituito parte civile. Nel 2021 il padre di Saman, Shabbar era tornato in Pakistan per minacciare di morte i parenti del giovane. Anche secondo l’avvocato Claudio Faletti il suo giovane assistito era già stato sentito nell’incidente probatorio e ‘non essendoci ulteriori circostanze – ha detto – non è necessario chiamarlo a deporre. Inoltre ha chiesto all’Ambasciata italiana in Pakistan un visto affinché la famiglia di Saqib possa raggiungerlo in Italia ed essere protetta. Ieri è stata anche la giornata in cui sono stata decisa l’ammissione delle parti civili nel processo, 13 di queste sono state respinte, ne sono rimaste 11. Ma c’è un ulteriore notizia che riguarda il processo. L’avvocato Liborio Cataliotti, difensore di Danish Hasnain, lo zio di Saman accusato insieme ad altri quattro parenti dell’omicidio della nipote, ha preannunciato alla Corte di assise che chiederà per il proprio assistito di poter beneficiare dello sconto di pena previsto dal giudizio abbreviato se verrà per lui modificata l’impostazione d’accusa e se il reato contestato non dovesse più essere d’ostacolo alla concessione del rito alternativo.
Hasnain a novembre ha consentito il ritrovamento del cadavere della 18enne, interrato in un casolare a Novellara non distante dalla casa di famiglia.