I procedimenti, come si legge in una nota, sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina distribuite su tutto il territorio nazionale”. Ispezioni sono state svolte nelle sedi di Eni, Esso Italiana, Italiana Petroli, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil Italia. In numerosi casi sono risultate differenze tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato; in altri è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l’omessa comunicazione al portale “Osservaprezzi Carburanti”, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso. In particolare alcune delle compagnie petrolifere controllate non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori. Intanto è fissato per domani 17 gennaio un nuovo incontro Governo Sindacati per riprendere il dialogo ma che, ad ora, non ha ancora deciso la revoca dello sciopero, ma solo il suo congelamento. Ci sarebbero perciò margini su cui lavorare per scongiurare lo stop.
CARBURANTI: PREZZI ALLA POMPA, ANTITRUST AVVIA CONTROLLI
Mentre continuano le trattative tra il Governo e i sindacati dei benzinai per scongiurare lo sciopero del 25-26 gennaio, l’antitrust a causa di prezzi al consumatore che non tornano, ha avviato controlli