Nel video l’intervista a Andrea Formento, Direttore generale Comprensorio sciistico
La neve ancora si fa attendere e la situazione in Appennino non migliora. Le nevicate registrate a fine novembre avevano fatto ben sperare ma le ondate di calore fuori stagione unite alle piogge anche ad alta quota, hanno completamente sciolto la poca neve che imbiancava le nostre montagne. Una situazione destinata a protrarsi purtroppo almeno fino alla fine di gennaio quando secondo gli esperti qualcosa dovrebbe gradualmente cambiare. Intanto però le difficoltà si fanno sentire ogni giorno di più. Il cambiamento climatico produce effetti significativi non solo sul paesaggio, quasi irriconoscibile, ma ha un impatto negativo su diversi settori, a cominciare da quello turistico, mettendo in difficoltà le stazioni sciistiche. Le piste senza fiocchi rappresentano un problema per le economie locali che spesso e volentieri sopravvivono grazie a quello che viene chiamato turismo bianco. Senza la neve la sopravvivenza dell’intero comparto è a rischio.
Sul fronte meteorologico si spera in un cambiamento intorno alla fine del mese anche se non è ancora prevista nessuna irruzione fredda ma solo fasi di aria polare post frontale. Intorno a giovedì dovrebbe transitare una nuova perturbazione e la neve potrebbe tornare a cadere anche a 800-1000 metri. E’ presto però per esultare.