Sono confermate e restano in vigore fino a mercoledì 4 gennaio le misure emergenziali previste dalla manovra antismog della Regione Emilia Romagna e decise da Arpae sulla base delle previsioni di superamento dei valori limite giornalieri delle PM10.
Le misure emergenziali rimangono attive, oltre che nella provincia di Modena, anche nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Ravenna e riprendono inoltre nelle province di Forlì-Cesena e Rimini. Impongono limiti alla circolazione ai diesel Euro 4 e quest’anno si estendono anche ai diesel euro 5, in applicazione del Piano aria regionale che prevede, appunto, dall’1 gennaio l’estensione dei limiti ordinari alla circolazione ai diesel euro 4 e delle misure emergenziali ai diesel euro 5 e si applicano fino al prossimo giorno di controllo: mercoledì 4 gennaio. Le restrizioni saranno revocate se le previsioni indicheranno un ritorno al di sotto del valore limite delle PM10. Il raggiungimento del livello di allerta è segnalato con un bollino rosso nel Bollettino emesso da Arpae, consultabile sul sito dell’agenzia (www.liberiamolaria.it).
In base al provvedimento, oltre ai diesel fino a Euro 5 si fermano anche i veicoli più inquinanti già bloccati durante la settimana in applicazione della manovra ordinaria: i veicoli a benzina fino agli Euro 2, quelli a gpl/benzina e metano/benzina fino agli Euro 1, ciclomotori e motocicli fino agli Euro 1.
Con l’emergenza, sono previsti anche il divieto di utilizzare biomasse negli immobili dotati di riscaldamento multicombustibile, il divieto di bruciare sterpaglie, residui di potatura, simili e scarti vegetali di origine agricola in tutto il territorio comunale e il divieto di spandimento liquami, con l’eccezione dello spandimento effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo.
Si ricorda che, come previsto dal governo (con il decreto ministeriale 383/2022), per la stagione invernale 2022-2023 le temperature dei riscaldamenti devono essere ridotte di un grado: nelle abitazioni, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative e di culto, nelle attività commerciali si può, dunque, arrivare fino a un massimo di 19 gradi (con 2 gradi di tolleranza); nei luoghi che ospitano attività industriali e artigianali, il limite massimo previsto è di 17 gradi (con una tolleranza di 2 gradi). Sono esclusi dalle limitazioni ospedali, cliniche, case di cura, scuole e luoghi che ospitano piscine, saune e assimilabili.
Si ricorda che, come previsto dal governo (con il decreto ministeriale 383/2022), per la stagione invernale 2022-2023 le temperature dei riscaldamenti devono essere ridotte di un grado: nelle abitazioni, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative e di culto, nelle attività commerciali si può, dunque, arrivare fino a un massimo di 19 gradi (con 2 gradi di tolleranza); nei luoghi che ospitano attività industriali e artigianali, il limite massimo previsto è di 17 gradi (con una tolleranza di 2 gradi). Sono esclusi dalle limitazioni ospedali, cliniche, case di cura, scuole e luoghi che ospitano piscine, saune e assimilabili.