Mentre si attende l’estradizione di Mohamed Gaaloul dalla Francia, il tunisino 29enne fortemente indiziato dell’omicidio di Alice Neri, sono ancora troppe le zone d’ombra relative alla morte della mamma e moglie di 32 anni di Ravarino. Ancora da chiarire su lo straniero e Alice già si conoscessero. L’unica certezza è che nessuno tra parenti e amici della donna ha mai sentito parlare di lui. Mohamed però la notte della tragica scomparsa della 32enne era allo Smart Cafè di Concordia, dove per l’ultima volta la donna è stata vista viva. Il 29enne tunisino è arrivato in bicicletta poco prima che Alice concludesse la sua serata con l’amico e collega. Poi le telecamere della videosorveglianza intorno alle 3.40 lo avrebbero visto uscire e dirigersi nella direzione dell’auto della donna. Da quel momento in poi di Alice non si è saputo più nulla e la bicicletta del 29enne è rimasta lì. Tanti gli interrogativi a cui trovare una risposta. In questi giorni il processore del telefonino di Alice sembra sia sotto l’esame dei Ris di Parma. Nonostante il cellulare sarebbe stato completamente distrutto dalle fiamme, forse gli esperti potrebbero riuscire a estrapolare qualche dato utile alle indagini. Gli inquirenti hanno acquisito anche i telefoni di Mohamed e della moglie: quello della donna sarebbe stato posto sotto sequestro dalle autorità greche. Dalle intercettazioni telefoniche sembra essere emerso che lei avrebbe aiutato il compagno nella fuga e che sarebbe stata al corrente dei suoi spostamenti tra Svizzera e Germania, prima dell’arresto in Francia. Intanto al momento si sta organizzando il volo di ritorno in Italia di Mohamed. Giunto a Modena il 29enne sarà sottoposto ad un interrogatorio
GIALLO CONCORDIA, INDAGINI SERRATE: SI CERCANO INDIZZI SUL TELEFONO DI ALICE
Tanti ancora i nodi da sciogliere sulla morte di Alice Neri. Mentre si attende il rientro in Italia di Mohamed Gaaloul sono incorso accertamenti sul cellulare della donna.