11 misure di custodia cautelare in carcere, due misure applicative degli arresti domiciliari e una misura che vede l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Questo il bilancio di un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena, su richiesta della Procura della città, a seguito di un’operazione anti-spaccio dei Carabinieri durata tre anni. Tutti gli indagati sono gravemente indiziati a vario titolo di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti anche in concorso tra di loro, detenzione illegale di armi rubate ed estorsione. L’operazione dei militari è iniziata il 19 novembre del 2019, quando a Novi di Modena furono arrestate due persone per detenzione ai fini di spaccio, con il contestuale sequestro di 800 grammi di cocaina e di una pistola risultata rubata all’inizio di quello stesso anno, sempre a Novi. Da quel momento, attraverso varie intercettazioni, i militari sono riusciti a identificare gli indagati che cedevano gli stupefacenti, così come i loro canali di approvvigionamento. Sono circa un migliaio le cessioni di droga ricostruite in questo modo dal 2019 al 2021, un’attività che non si limitava solo alla bassa modenese ma che si estendeva anche a Reggio Emilia e a Mantova. Sono stati inoltre identificati oltre 80 acquirenti. Dall’inchiesta è emersa anche un’estorsione, attuata da due degli indagati per ottenere il pagamento di una somma di denaro per l’acquisto di una partita di cocaina.
LOTTA ALLO SPACCIO, 14 MISURE CAUTELARI NELLA BASSA MODENESE
Quattordici misure cautelari sono state eseguite nelle province di Modena Mantova e Reggio Emilia a seguito di un’indagine dei Carabinieri contro lo spaccio durata tre anni