L’attività di travaglio e parto all’Ospedale di Mirandola è stata sospesa. Il motivo è l’impossibilità di trovare ginecologi dipendenti. Quello che sembrava solo un rischio ora è diventato realtà. La forte carenza di figure professionali che possano garantire una esperienza adeguata agli standard richiesti ha di fatto compromesso la sopravvivenza delle attività della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio mirandolese. Nonostante le attività di reclutamento messe in campo dall’Ausl, di concerto con la Regione e tutte le altre Aziende sanitarie modenesi non è stato possibile acquisire ginecologi per il Punto Nascita. A ciò si aggiunge un ulteriore pensionamento su Mirandola. Una carenza generalizzata di figure mediche diffusa sia a livello locale che nazionale e che si è purtroppo manifestata all’indomani del covid, che ha di per sé fortemente provato il personale. L’unico modo per riprendere l’attività è ripristinare le condizioni idonee sia dal punto di vista clinico e del rischio, che sul fronte della continuità assistenziale necessaria a garantire la corretta presa in carico dei pazienti. L’Ausl fa sapere che continuerà a lavorare per il reperimento di personale e contestualmente ribadisce che a Mirandola sarà garantita l’assistenza nelle fasi pre e post-parto previste dal Percorso Nascita dell’Azienda sanitaria modenese.
PARTI SOSPESI, AL PUNTO NASCITA DI MIRANDOLA MANCANO I GINECOLOGI
La carenza di personale colpisce il punto nascita dell’Ospedale di Mirandola che è costretto ad interrompere l’attività della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia