La Diocesi di Modena ha formalmente avviato un procedimento penale nei confronti dei due sacerdoti sollevati dalla parrocchia di San Benedetto Abate lo scorso ottobre. Al centro ci sarebbe la presunta malagestione di Giovanni Braglia e don Dariusz Mikoda. Secondo voci circolate tra alcuni fedeli, i religiosi avrebbero speso ampie somme di denaro al casinò, fatto sul quale si cerca di fare chiarezza. Lo scorso ottobre la Diocesi aveva paventato un’azione legale anche per quanto riguarda la cancellata di accesso alla chiesa parrocchiale trovata chiusa con un catenaccio, ma al momento il procedimento penale verterebbe solo su fattori economici. Nel frattempo si è tenuta una udienza civile nei confronti dei parrocci, incentrata su casa Betania, struttura d’accoglienza in cui i due sacerdoti alloggiano da anni. Secondo la difesa l’edificio sarebbe stato costruito da don Gianni con i soldi della sua famiglia e con il contributo di diversi benefattori, mentre per la Diocesi sarebbe stato usato il denaro della Curia.