Ogni anno il ministero della Salute pubblica il report ‘Monitoraggio dei Lea attraverso la cd. Griglia Lea” che, attraverso l’assegnazione di un punteggio, attesta l’erogazione delle prestazioni sanitarie che le regioni devono garantire ai cittadini gratuitamente o attraverso il pagamento di un ticket. “Si tratta di una vera e propria ‘pagella’ per la sanità – afferma il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta- che permette di identificare regioni promosse (adempienti), pertanto meritevoli di accedere alla quota di finanziamento premiale, e bocciate (inadempienti)”. Le regioni inadempienti sono sottoposte ai Piani di rientro, strumento che prevede uno specifico affiancamento da parte del ministero della Salute che può sfociare sino al commissariamento della regione. Non sono sottoposte alla verifica degli adempimenti il Friuli Venezia-Giulia, la Sardegna, la Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e di Bolzano. Nel report ‘Livelli essenziali di assistenza le diseguaglianze regionali in sanità’, la Fondazione Gimbe ha analizzato i risultati dei monitoraggi annuali del ministero della Salute relativi al decennio 2010-2019. A partire dai singoli indicatori sono stati computati i punteggi totali, calcolando quelli non disponibili: quelli delle regioni non sottoposte a verifica degli adempimenti per gli anni 2010-2016 e quelli relativi a tutte le regioni per gli anni 2010-2011. Le ‘percentuali di adempimento’ sono state calcolate come rapporto tra il punteggio totale ottenuto nel periodo 2010-2019 e il punteggio massimo di 2.250 raggiungibile nel decennio analizzato. La classifica finale è stata elaborata secondo le percentuali cumulative di adempimento 2010-2019 e suddivisa in quartili. Dall’analisi degli adempimenti Lea 2010-2019 emerge che in testa alla classifica per l’erogazione delle prestazioni si posiziona l’Emilia-Romagna con il 93,4% di adempimento, in coda la Sardegna con il 56,3% (regione esclusa dal monitoraggio Lea). Tra le prime 10 regioni anche Toscana (91,3%), Veneto (89,1%), Piemonte (87,6%), Lombardia (87,4%), Umbria (85,9%), Marche (84,1%), Liguria (82,8%), Friuli Venezia-Giulia (81,5%) e provincia autonoma di Trento (78,8%). Agli ultimi 6 posti, oltre alla Sardegna, provincia autonoma di Bolzano (57,6%), Campania (58,2%), Calabria (59,9%), Valle d’Aosta (63,8%) e Puglia (67,5%). Nella prima metà della classifica si posizionano dunque solo due regioni del centro (Umbria e Marche) e nessuna regione del sud, a riprova dell’esistenza di una ‘questione meridionale’ in sanità. Nel decennio 2010-2019 la percentuale cumulativa totale di adempimento delle regioni è del 75,7% (range tra regioni 56,3%-93,4%). In altri termini, se a fronte delle risorse ripartite alle regioni la Griglia Lea è lo strumento utilizzato dal governo per monitorare l’erogazione delle prestazioni essenziali, il 24,3% delle risorse assegnate nel periodo 2010-2019 non ha prodotto servizi per i cittadini, con un range tra le regioni che varia dal 6,6% dell’Emilia-Romagna al 43,7% della Sardegna