Nel video intervista a Massimo Neviani, Comitato Salute ambientale Campogalliano

Il caso di Ischia è l’ennesimo campanello di allarme sullo stato dei fiumi. E Modena dopo il dramma di Bomporto e la più recente alluvione di Nonantola rimane ancora insicura. A spiegarcelo sono i comitati salute ambientale di Campogalliano, Arginiamo, Secchia e Respiriamo aria pulita sulla base dello storico delle relazioni della stessa Aipo. Da poco i tecnici della stessa Agenzia hanno incontrato il prefetto per parlare dei progetti di messa in sicurezza del nodo idraulico modenese facendo il punto anche del miglioramento della cassa di espansione del Secchia, che secondo la calendarizzazione andrà in porto solo entro il 2026 a modifica di un’infrastruttura ferma dal 1980. Anche il recente progetto, che vedrebbe lo smantellamento della vecchia diga, la costruzione di una nuova e l’ampliamento della superficie della cassa, non fa stare tranquilli i cittadini. Quando il taglio del nastro ci sarà, dopo anni di sostanziale immobilismo, la nuova cassa di espansione risulterà comunque inadeguata, sostengono i comitati. L’infrastruttura sarà in grado di proteggere dalle piene “medie”.