Tutti i nodi vengono al pettine ed era una situazione che prevedibilmente doveva provocare delle situazioni di crisi. La chiusura della piscina da 50 metri delle Dogali di Modena, una delle pochissime in Regione ha messo in ginocchio la pallanuoto modenese e l’attività agonistica di tutta la Provincia. A causa degli esorbitanti costi energetici relativi ad un tale impianto, la piscina grande era stata già chiusa ad aprile scorso. A cercare soluzioni per superare quel momento critico, la società gestrice dell’impianto, la Ssd Dogali e il Comune, ma ad ora nulla si è concretizzato e tutti coloro che sono obbligati ad utilizzare la 50 metri, sono stati costretti ad emigrare fuori provincia. La squadra di pallanuoto, per esempio, si deve allenare e giocare a Bologna. Un trasferimento, particolarmente quello legato ai numerosi allenamenti, che sta pesando molto sia sugli atleti che sullo staff. In risposta a tale situazione, almeno il 50% degli atleti, particolarmente i più piccoli, si sono persi. Non essendoci spiragli all’orizzonte su prossime aperture, la questione rimane sospesa portandosi dietro non solo il prossimo futuro di chi usufruisce dell’impianto, ma anche di chi in quell’impianto ci lavora.
LA PISCINA È CHIUSA: LA PALLANUOTO MODENESE È COSTRETTA AD EMIGRARE
Caro bollette. Non si è ancora risolta la situazione relativa alla vasca grande, quella da 50 metri, delle piscine Dogali di Modena, le più grandi della città, un impianto che vede 200 mila presenze l’anno.