Nel video intervista a Luca Borsari, Presidente Coldiretti Modena

Il fiume Po è in secca ad un livello idrometrico tipico dell’estate e la mancanza di acqua favorisce la risalita del cuneo salino nel delta. Una situazione già vista durante l’estate e che si sta ripresentando in maniere sempre più prepotente in questo mese di ottobre dal sapore fin troppo estivo. Ma a farne le spese sono soprattutto le semine di grano messe a dura prova dalla mancanza di piogge. In questo 2022 anomalo le precipitazioni anche se più violente si sono ridotte di un terzo rispetto allo scorso anno. Secondo la Coldiretti ci troviamo a vivere l’anno più caldo mai registrato dal 1800 con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado rispetto alla media storica. La produzione di grano duro in Italia nel 2022 è stimata in 3.8 milioni di tonnellate, in calo del 5% nonostante l’aumento delle superfici coltivate. Ad essere in difficoltà per l’allarme siccità fuori stagione sono tutte le colture. Molti gli imprenditori agricoli che stanno intervenendo con irrigazioni di soccorso per non compromettere i raccolti. Preoccupa anche il fatto che il caldo anomalo possa provocando l’allungamento della fase vegetativa delle piante con il rischio di far ripartire le fioriture, creando uno scombussolamento nel ciclo vitale delle colture. Ad oggi per colpa del cambiamento climatico le perdite della produzione agricola nazionale superano i 6 miliardi di euro.