Nel video intervista a Paolo Belluzzi, Presidente SSD Dogali

Niente vasche, nemmeno il 3 ottobre. Slitta la riapertura delle piscine Dogali, chiuse a causa dei costi troppo elevati dell’energia. L’obiettivo era quello di trovare un nuovo gestore di luce e gas il prima possibile per poter riconsegnare alla cittadinanza almeno le vasche per l’infanzia e quella da 25 metri entro il prossimo lunedì; meta in parte raggiunta: un accordo rinnovato c’è, ma esistono anche tempi tecnici, oltre che costi aggiuntivi, che non consentono di riaprire prima di ulteriori due settimane. La cauzione si aggira attorno ai 100mila euro, spiegano dalle Dogali, anche se sono in corso trattative. Con lo slittamento della riapertura delle due vasche rimangono sospesi fino al 16 ottobre anche i corsi che dovevano partire proprio lunedì. Non riaprirà proprio invece la piscina da 50 metri. La società sportiva ha fatto i conti: essa contiene 2115 metri cubi d’acqua, per un costo annuo di circa 600mila euro per scaldare lei e il pallone. Cifre inaffrontabili per le Dogali, che mira a riaprire le altre vasche e spera nel frattempo in nuovi interventi del Governo.