Durante i lavori di scavo previsti nell’ambito del progetto di ripristino post-terremoto e riqualificazione del complesso architettonico dell’ex convento di S. Francesco è stata intercettata la porzione di un sepolcreto, databile con tutta probabilità al Basso Medioevo, cioè all’epoca compresa convenzionalmente fra il 1000 e la scoperta dell’America. La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, in accordo col Comune di Mirandola, aveva già attivato nei mesi scorsi il controllo archeologico in corso d’opera sulle operazioni di scavo. Gli archeologi della ditta ArcheoModena stanno mettendo in luce alcune sepolture databili in base alle indagini preliminari fra il XIV e il XVI secolo, rinvenute all’esterno del chiostro dell’ex convento. Si tratta di inumazioni infantili e di adulti, deposte in fosse
scavate nel terreno: le sepolture, organizzate su più livelli sovrapposti, risultano tutte disposte in senso canonico, col capo posto ad ovest e rivolto verso est, idealmente volto verso il sole nascente, verso cioè la rinascita cristiana nell’aldilà. La sepoltura più recente invece ha orientamento nord-sud ed è costituita da due inumati, deposti contemporaneamente, con caratteristiche ossee differenti rispetto agli altri corpi
deposti. I defunti sono stati deposti senza alcun elemento di corredo funebre, come di consueto per le sepolture di quest’epoca: il rito cristiano infatti prevedeva che il defunto dovesse presentarsi dinnanzi a Dio privo di qualunque ornamento terreno.
La stretta collaborazione tra archeologi e antropologi, attivata già durante la fase di scavo, consentirà un’analisi approfondita ed interdisciplinare del contesto, permettendo in particolare di analizzare e determinare con modalità scientifiche alcune caratteristiche dei defunti, come il sesso, l’età della morte, gli stili di vita e le principali patologie di cui erano eventualmente stati affetti. L’ edificio del convento di San Francesco venne edificato nel corso del XIII secolo, annesso alla chiesa di S. Francesco, una delle prime chiese francescane costruite in Emilia dall’ordine dei Frati minori, la cui prima attestazione a Mirandola è del 1287. Uno studio storico e architettonico sul complesso di San Francesco è stato pubblicato nel 2016 da Maurizio Calzolari del gruppo studi della Bassa Modenese.
Rispetto alle conoscenze fino ad oggi in nostro possesso, le indagini archeologiche in corso
rappresentano una novità importante e degna di uno studio approfondito.