La scuola ha bisogno di presenza, e gli orari non sono soggetti all’andamento del prezzo del gas. A dirlo è il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che oggi intervenuto in diretta a Radio Anch’io su Radio 1 ha dichiarato che il tema della riduzione dell’orario scolastico, per contenere i costi legati al caro energia, il governo non lo ha mai affrontato. L’ipotesi circolata nei giorni scorsi prevedeva lezioni frontali per cinque giorni a settimana e un giorno di didattica a distanza per permettere lo spegnimento del riscaldamento. Eventualità però mai presa in considerazione dall’esecutivo. Per il ministro il mondo della scuola deve essere l’ultimo ad essere interessato da eventuali provvedimenti legati all’emergenza energetica. “La scuola deve essere lasciata nelle condizioni di lavorare al meglio”, ha concluso. Gli studenti al loro rientro ha confermato Bianchi, ritroveranno tutti i loro docenti, sia quelli già in cattedra che quelli entrati con i concorsi quest’anno. Tutti saranno senza mascherine e finalmente si potranno guardare i volti degli alunni. In Emilia Romagna la prima campanella dell’anno suonerà il 15 settembre