Nel video l’intervista a Avv. Rosa Ugolini, Osservatorio carceri Camera penale Bologna.
Il suicidio di una giovane di 27 anni all’interno della casa circondariale di Verona ha riacceso i riflettori sulle criticità che accomunano molte carceri italiane. Sono già 47 i suicidi che si sono contati nel solo 2022. Una problematica che passa spesso in sordina, dicono gli avvocati dell’Osservatorio carceri anche dell’Emilia-Romagna, ma che in realtà dovrebbe essere trattato come vero e proprio campanello d’allarme sulla gestione delle case circondariali.
La storia di Donatella, che si è tolta la vita inalando il gas di un fornelletto dopo aver lasciato una lettera al fidanzato, ha fatto riflettere in particolare, sui percorsi di recupero dei detenuti. La 27enne entrava e usciva dal carcere da sei anni a causa dei problemi con la droga e per piccoli furti. Grazie all’interessamento del suo legale, era in attesa che venisse predisposta per lei una misura alternativa che comprendesse un programma terapeutico da svolgersi sotto il monitoraggio del Sert. Una storia che accomuna molti detenuti e anche nelle nostre carceri rappresenta un problema. Moltissimi carcerati che riempiono, fino al sovraffollamento, le case circondariali della nostra regione, faticano a essere inseriti in appositi percorsi di recupero