Il Governo italiano ha attivato la procedura d’infrazione nei confronti della Slovenia per tutelare l’aceto balsamico di Modena Igp. La notizia attesa da mesi da parte del consorzio e delle numerose imprese produttrici della città è diventata realtà il 5 agosto scorso, con l’investitura dell’avvocatura dello stato per procedere al fine di salvaguardare il prodotto. Da tempo lo stesso Consorzio faceva pressioni affinché si avviasse la procedura contro il tentativo della Slovenia, risalente a più di un anno fa, di trasformare la denominazione “aceto balsamico” in uno standard di prodotto e, quindi, di concederne l’utilizzo anche a chi produce aceto entro i patrii confini. Per autorizzare la sua produzione, il governo sloveno aveva notificato alla Commissione europea la norma tecnica approvata a livello nazionale e quest’ultima, in assenza di contestazioni da parte di Bruxelles, era entrata in vigore a luglio del 2021. Ora bisogna aspettare i tempi tecnici affinché nei prossimi mesi si possa formalizzare il ricorso, ma nel frattempo il Consorzio di tutela esulta e parla di una vittoria non solo per l’Aceto balsamico di Modena, ma per l’intero sistema delle Dop e Igp, che avrebbe potuto trovarsi verosimilmente a rischio se la linea della Slovenia, che di fatto ha trasgredito un regolamento europeo, non fosse stata impugnata per ristabilire l’ordine giuridico. Il primo passo dopo l’attivazione della procedura d’infrazione sarà una fase di consultazione presso la Commissione Ue a cui farà poi seguito, qualora si rendesse necessaria, l’azione presso la Corte di Giustizia europea.
ACETO BALSAMICO, PROCEDURA D’INFRAZIONE CONTRO IL FALSO SLOVENO
Dopo mesi di attesa e pressioni, il Governo si è mosso per attivare le procedure burocratiche che impediranno alla Slovenia di utilizzare la denominazione “aceto balsamico” ai loro prodotti