Promosso dal professor Fabio Finotti, direttore dell’Istituto e curato da Marco Bertoli, si tratta di un progetto espositivo che punta ad indagare l’importanza della ricerca della rappresentazione della luce nel paesaggio che si dipana lungo tutto l’Ottocento e i primi del Novecento e coincide con l’elaborazione dell’estetica di molte scuole pittoriche.

 

“Dalla seconda metà dell’Ottocento – afferma Marco Bertoli, art advisor e curatore della mostra il rapporto degli artisti con la natura si era modificato, i pittori ambivano a dipingere dal vivo, en plein air, cercando di imprimere sulla tela gli effetti della luce per cogliere l’istante, l’attimo, con particolare attenzione alla resa dei giochi di luce, alle sfumature di ombre e colori, ai repentini cambiamenti atmosferici. Il periodo storico coincide con la nascita della fotografia che offre la possibilità di esprimere nuovi punti di vista e una mutata sensibilità verso il dato reale, segnando un sostanziale passaggio dall’idea di semplice vedutaa quella, più complessa e soggettiva, di visione”. 

 

La mostra: la luce protagonista indiscussa delle 24 opere esposte

Un vero e proprio viaggio nel tempo che ripercorre le tappe salienti di questa trasformazione, mettendone in risalto i principali temi: la predilezione per la pittura dal vero, le ricerche dedicate alla resa delle atmosfere e agli effetti di luce e colore. Dalle premesse maturate negli anni Sessanta dell’Ottocento nell’ambito della Scuola di Resina, passando attraverso l’innovativa esperienza dei Macchiaiolitoscani, si giunge così al paesaggio di tendenza simbolista, fino alla nascita del Divisionismo.

 

La freschezza dei paesaggi campestri di Federico Rossano e Francesco Lojacono, le poetiche vedute cariche d’atmosfera di Antonio Fontanesi, i paesaggi lagunari di Mosè Bianchi e di Pietro Fragiacomo, le vedute di Venezia di Guglielmo Ciardi, che evocano una pace silenziosa, con un effetto quasi nostalgico, sono solo alcune delle suggestioni che accompagnano il visitatore lungo un itinerario di 24 opere provenienti da importanti collezioni private italiane. Lo studio della luce prosegue nelle opere di Giuseppe De Nittis, con due tavolette che evidenziano l’originalità dei suoi studi nel rappresentare la realtà e tradurla con immediatezza. Istantanee che fissano un paesaggio fatto di tonalità e sfumature, nel suo apparire mutevole e momentaneo, partecipando attivamente a quel “nuovo sguardo” che apre la strada alla modernità. Dalla tela “Alba” di Antonio Fontanesi, in cui il paesaggio diventa quasi una presenza evocativa, si giunge alla fine degli anni Ottanta alla nascita del Divisionismo.

 

La mostra prosegue con due tele di Gaetano Previati, il pittore divisionista più lirico e visionario che, attraverso l’evanescenza della forma, trasfigura il dato oggettivo giungendo ad una dimensione onirica. Tra le opere dei primi del Novecento un luminoso giardino di Angelo Morbelli, due vedute delle Dolomiti di Cesare Maggi e Guido Cinotti, in cui il paesaggio diventa in realtà un pretesto per l’interpretazione della luce e dei suoi riflessi.

 

Marco Bertoli e l’Istituto di cultura di New York: una collaborazione che si è consolidata negli anni

“Italian light. Skies and waters” è la quarta mostra curata dall’art advisor modenese presso la sede che celebra la cultura italiana nella Grande Mela. Infatti, Marco Bertoli, negli anni scorsi aveva già curato tre mostre: “The Macchiaioli” dal 2 al 30 ottobre 2014 dedicata ai ritratti, scene d’interno, paesaggi ripresi en plein air 24 della pittura italiana del XIX secondo;  “The light of Southern Italy” nel 2015 sulla scuola di pittura napoletana del XIX secolo e “Memories of Serenissima – 19th century artists in Venice” dove si è voluto rendere omaggio, attraverso dipinti di illustri pittori, alla città di Venezia.

 

Un contributo prezioso, quello che Marco Bertoli ha offerto in questi anni all’Istituto Italiano di cultura di New York, in grado di avvicinare il pubblico americano con la pittura italiana.

 

Marco Bertoli

Esperto d’arte da oltre trent’anni e titolare dello studio di consulenza Art Consulting, Marco Bertoli inizia la sua carriera nel 1984, quando, spinto dalla passione per l’arte, decide di aprire una Galleria a Modena, sua città natale. Con il passare degli anni poi, la passione si evolve in conoscenza ed esperienza, non solo per la storia dell’arte ma soprattutto per l’attività di consulenza e art advisory. In particolare si specializza nel campo dell’expertise, divisioni ereditarie, catalogazione e verifica autenticità delle  opere ed eventuale archiviazione, consulenza per gli investimenti nel mercato dell’arte a favore di importanti collezionisti privati, enti pubblici e banche. Il rapporto privilegiato con le più importanti case d’aste nazionali ed internazionali, gli permette di poter aiutare i collezionisti a investire e vendere anche in altri settori legati al lusso. Riuscire a coniugare la bellezza delle opere con l’autenticità e l’unicità di ogni opera è parte integrante del suo lavoro, l’art consulting. Attualmente risiede tra Modena e New York City.

E’ consulente per la Casa d’asta Christie’s a New York e Londra dal 2005. Ha ricoperto la carica di capo dipartimento per la pittura del XIX e XX secolo dal 2006 al 2010 per la Casa d’Aste Finarte, ed è stato consulente per il Gotha, Biennale di Parma, dal 2006 al 2008. Nel 2009 Marco Bertoli ha aperto uno studio a New York, dove dal 2014 al 2017 ha organizzato una serie di mostre di arte italiana, collaborando con l’Istituto Italiano di Cultura, istituzione per la quale curerà nel luglio di quest’anno la mostra Italian light. Skies and waters. Come parte dei suoi sforzi per promuovere la conoscenza dell’arte, Bertoli nel 2015 in collaborazione con Oscar Farinetti ha organizzato negli spazi di Eataly un progetto a favore degli artisti italiani. Nel luglio 2016 ha conseguito l’Executive Master in Management dell’Arte dei Beni Culturali. Dal 2019, collabora con la redazione della rivista Advisor Private, con articoli relativi al mercato e agli investimenti in arte. Nel 2020 ha seguito un corso di psicologia dell’arte con l’arteterapeuta Linda Rosaria Faggiano e dal 2021 è consulente per il gruppo svizzero Veco Group, Multi Family Office con sedi a Lugano, Dubai, Abu Dhabi, Hong Kong e Malta. Nel 2022 ha aperto un nuovo spazio a Milano.

 

I partner della mostra

Christie’s, una delle più prestigiose case d’aste mondiali; Eataly, catena di punti vendita specializzata nella vendita delle eccellenze enogastronomiche italiane con sedi in tutto il mondo; Aton Green Storage, PMI innovativa leader italiano nel mercato dell’ingegnerizzazione e produzione di sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici – Battery Energy Storage System e tra le prime aziende italiane ad operare in questo settore; Luxury Living Group, azienda leader nel design, produzione e distribuzione di arredo di lusso per alcuni dei più importanti brand internazionali; Santa Margherita, gruppo vinicolo con sedi in vari regioni italiane e Crs Impianti, da oltre trent’anni attiva in Italia e all’estero nel settore delle “Tecnologie Meccaniche Applicate”, offrendo esperienza, capacità ed organizzazione in grado di risolvere qualsiasi problema nella progettazione e realizzazione di impianti all’avanguardia.

Nell’immagine: Marco Bertoli e alcune opere che saranno esposte alla mostra disponibile anche al link, insieme ad altre immagini (anche di alcune opere): https://rb.gy/yscg0m