L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena aderisce alla XXI Giornata Nazionale del Sollievo che si celebra Domenica 29 maggio con lo scopo di promuovere la terapia del dolore e mettere al centro dell’attenzione la persona sofferente, informando i cittadini sui loro diritti, formalizzati dalla Legge 38 del 2010, che tutela e garantisce l’accesso alla terapia del dolore e alle cure palliative. Su canali social dell’Azienda, verranno pubblicate interviste ai professionisti degli ospedali modenesi sul tema del dolore in ospedale e delle cure palliative e informazioni sul tema.

 

La Giornata Nazionale del Sollievo è stata istituita nel 2001 per “promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale” contro il dolore inutile in tutte le sue forme. Il dolore può essere considerato una malattia che peggiora la vita della persona ammalata, con effetti negativi sul piano fisico, psicologico, relazionale. 

 

La Regione Emilia – Romagna è da tempo in prima linea sul tema del dolore. Il tema è seguito trasversalmente nei due ospedali dell’AOU di Modena, in stretto rapporto con la rete territoriale di terapia del dolore dell’Azienda USL. 

 

È iniziato nel marzo scorso il progetto formativo della Rete Locale di Cure palliative che vede coinvolti 180 tra infermieri e fisioterapisti in tutti e sette i Distretti sanitari dell’Azienda USL di Modena. In collaborazione con il Responsabile della Rete Locale di Cure palliative, il dottor Paolo Vacondio, e con la Coordinatrice degli Psicologi, la dottoressa Grete Pozzetti, il Corso base in cure palliative è ideato e realizzato dal Referente delle Clinical Competence per le Cure palliative dell’Adulto Massimiliano Cruciani, in condivisione con la Referente Programma Cure palliative Sonia Marrocchino.

La formazione è finalizzata a fornire le conoscenze di base sul sistema della Rete locale di cure palliative nella provincia di Modena, favorendo un cambiamento culturale che prevede alla base l’umanizzazione e la personalizzazione delle cure, l’importanza degli aspetti relazionali e di ascolto e che sia da stimolo per gli operatori sanitari. I professionisti della Rete locale Cure palliative (RLCP) coinvolti nel progetto sono medici palliativisti, psicologi e infermieri esperti.

Il corso è rivolto a professionisti sanitari che non operano direttamente nella rete di cure palliative ma che si trovano a gestire persone affette da malattie croniche o inguaribili, come approfondimento delle conoscenze sulla cultura e sulla filosofia delle cure palliative. Sono 18 le ore complessive per ogni singolo professionista (15 ore di formazione residenziale e 3 ore a distanza per il seminario della dottoressa Marina Sozzi, studiosa di etica della fine della vita, scrittrice e blogger), per un totale di 105 ore di formazione complessive suddivise in 5 incontri in presenza in ogni distretto. La parte finale del progetto vedrà affiancarsi durante le attività quotidiane professionisti esperti e infermieri dell’Assistenza domiciliare, per un tutoraggio tra pari.