Nel video l’intervista a:
– Emanuela Ferri, Infermiera
– Antonio Brambilla, Direttore Generale Azienda Usl Modena
L’esperienza del Covid e la necessità di lavorare anche a distanza hanno permesso agli operatori sanitari di acquisire competenze che ora, a emergenza finita, vogliono continuare a sfruttare. Con questo spirito è già attiva la centrale operativa della telemedicina dell’Ausl. Spazi con 12 computer che permettono agli infermieri di seguire a distanza i pazienti cronici e fragili, monitorando il loro stato di salute per ridurre al minimo il rischio di ricovero in ospedale. Come? Fornendo ai pazienti stessi strumenti collegati alla centrale: una bilancia, un pulsossimetro, un rilevatore di pressione, una bilancia e anche un tablet. Ogni misurazione fatta è consultabile in tempo reale dagli infermieri che, notando variazioni significative, possono intervenire in tempo per evitare l’aggravarsi di varie patologie. Nato come progetto della Regione nel 2016 e inserito in seguito tra gli obiettivi di salute del PNRR, la telemedicina modenese vede già 80 pazienti seguiti, in accordo con i medici di base, ma l’obiettivo è quello di alzare questo numero.