Nel video l’intervista a Don Stefano Violi, Parroco di San Giovanni Bosco, Vicario Episcopale
Era il 25 aprile del 1945 quando il nostro Paese fu dichiarato libero dal dominio nazifascista e da allora cominciò una nuova era. Un anno dopo nel 1946 il governo provvisorio, il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia, stabilì con un decreto che in questa data dovesse essere festeggiata la Liberazione d’Italia. La data scelta coincideva con la sconfitta delle truppe mussoliniane e hitleriane, che portò alla liberazione di Milano e alla ripresa del nord del paese, il sud invece era già in mano agli alleati. Protagonisti della svolta furono le formazioni partigiane: il comitato di liberazione nazionale Alta Italia, che coordinava i diversi gruppi della resistenza nel nord, infatti deliberò un ordine di insurrezione generale nei territori ancora schiacciati dell’occupazione. Il piano portò alla liberazione dei due maggiori capoluoghi del nord, Milano e Torino, e alla fuga di Mussolini, rintracciato però due giorni dopo e fucilato il 28 aprile del 1945. Una giornata, quella di oggi, che a distanza di 77 anni è il simbolo della Resistenza e della lotta, della fine di un periodo buio per la storia italiana e dell’inizio di una nuova era di libertà. L’Italia intera questa mattina è tornata in piazza per celebrare l’anniversario della Liberazione e Modena ha aperto i festeggiamenti con una Santa Messa in Duomo presieduta da Don Violi che ha voluto ricordare il valore della memoria come monito per il futuro.