Nel video l’intervista a Simona Venturelli, residente
Un altro frammento di osso, appartenente, sembra, a una colonna vertebrale, è stato trovato qui, lungo il torrente Tiepido, a pochi metri dal luogo in cui sabato sono stati rinvenuti resti umani all’interno di un sacco di plastica. Ad accorgersene, nel tardo pomeriggio di ieri, è stata una residente, che ha subito allertato i carabinieri. I militari hanno quindi eseguito nuovi accertamenti per fare luce sul macabro giallo, nato intorno al ritrovamento di ossa lungo questo sentiero impervio e pieno di rovi, che passa accanto al Tiepido, nei pressi di Torre Maina. Un teschio e altri frammenti di uno scheletro sono stati trovati chiusi in un sacco di plastica, di fianco a vestiti apparentemente da donna. Solo dopo la signora Simona Venturelli, residente nelle vicinanze, avrebbe capito che i militari erano lì per i resti, trovati, probabilmente, da un cercatore di asparagi. Tutte le piste d’indagine sono ancora aperte. Gli esami dei Ris e della medicina legale sul dna dei resti permetteranno di scoprire l’identità della persona; ulteriori analisi dovranno poi ricostruire la causa del decesso, sulla quale al momento possono esserci unicamente ipotesi. Ora l’attenzione è focalizzata sul comprendere se i resti possano appartenere a persone scomparse nei mesi scorsi. A Modena da tempo ha fatto perdere le sue tracce la pavullese Silvana Covili. Se non dovesse trattarsi di una donna, il dna potrebbe essere comparato con quello di Alessandro Venturelli. I Carabinieri di Reggio Emilia hanno chiesto un raffronto per capire se si possa trattare di Saman Abbas, la giovane pakistana scomparsa da Novellara poco meno di un anno fa.