Nel video l’intervista a Silvana Borsari, Direttrice Sanitaria dell’AUSL di Modena
Basta green pass all’aperto quasi ovunque, ritorno al lavoro degli over 50 e docenti no vax, capienza piena nei cinema e negli stadi, addio al sistema dell’Italia a colori, a meno che il virus non metta di nuovo in difficoltà gli ospedali. Con la fine dello stato di emergenza si apre una nuova fase di convivenza con il virus, tra regole che cadono e altre che rimangono. Il maggiore cambiamento sarà per le certificazioni verdi, che non verranno più richieste per pressoché tutte le attività all’aperto ad eccezione degli stadi. Anche negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste, nelle edicole e nelle tabaccherie non sarà più richiesto il pass base. Dal primo maggio diventerà un ricordo in tutti i luoghi al chiuso. Gli over 50 non vaccinati potranno tornare a lavorare, ma mostrando la certificazione base, ottenibile con tampone negativo. Su bus, treni e metropolitane non sarà più richiesto il green pass che tuttavia resta per gli aerei, i traghetti e treni e bus interregionali. Insomma un capitolo nuovo, necessario, dice l’Ausl modenese, per riassaporare la normalità, ma che necessita ancora di molta attenzione. Nel frattempo il contagio a Modena sembra aver raggiunto un plateau, con numeri elevati ma stabili. Uno stop della risalita della curva epidemica registrata anche da Gimbe, che tuttavia sottolinea come a livello nazionale siano aumentati i ricoveri. Con la fine dello stato di emergenza la Fondazione raccomanda a tutti di eseguire la terza dose e di continuare a usare le mascherine nei luoghi chiusi o affollati. Al governo chiede nuove strategie per convincere i cittadini ancora scoperti a vaccinarsi