Pena aumentata in appello per i sei componenti della banda dello spray imputati per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo avvenuta nel dicembre del 2018. La Corte d’Assise d’Appello di Ancona ha riconosciuto per tutti e sei i giovani della bassa modenese il reato di associazione a delinquere. L’accusa associativa si aggiunge ai reati di omicidio preterintenzionale, lesioni, furto e rapina di cui gli imputati devono rispondere a vario titolo. Rispetto alla sentenza di primo grado sono stati comminati aumenti di pena variabili da uno a quattro mesi: le condanne inflitte vanno da 10 anni e 9 mesi di reclusione fino a 12 anni e 6 mesi. Secondo i giudici il gruppo, capeggiato da Ugo Di Puorto, figlio del boss del clan dei Casalesi Sigismondo, avrebbe spruzzato nel locale una sostanza urticante al peperoncino allo scopo di creare confusione e derubare facilmente le persone in attesa di assistere all’esibizione dell’artista Stera Ebbasta. Lo spray provocò il panico tra i presenti e il fuggi fuggi verso l’uscita di sicurezza dove poi si consumò la tragedia e persero la vita 5 minori e una mamma di 39 anni.
STRAGE CORINALDO, RICONOSCIUTA L’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
E’ stata riconosciuta l’Associazione a delinquere per i sei componenti della banda dello spray entrata in azione nella discoteca di Corinaldo nel dicembre del 2018, provocando la morte di 6 persone