Il prezzo del carburante continua a salire e in molti distributori italiani la benzina ha superato i due euro al litro. Un rincaro che non accenna a diminuire e che rischia di aumentare nei prossimi giorni. Ad incidere pesantemente i venti di guerra tra Russia e Ucraina che gettano molta incertezza sull’Europa e la possibilità che gli Usa possano introdurre un divieto sulle importazioni di greggio russo, circostanze che hanno innescato un balzo nei prezzi del Brent a quasi 140 dollari il barile, il livello più alto dal 2008. La Russia è il principale esportatore al mondo di greggio e di prodotti petroliferi con circa 7 milioni di barili al giorno ovvero il 7% della produzione mondiale. Un tale divieto non avrebbe precedenti e potrebbe provocare un vero e proprio shock inflazionistico. Intanto le quotazioni internazionali di benzina e gasolio hanno chiuso la settimana con rialzi pari a 4 e 8 centesimi al litro, con la benzina arrivata a sfiorare i 2 euro a litro anche in modalità servito e il gasolio ben oltre i 2 euro in modalità servito. Senza contare poi i forti rincari anche su Gpl e metano. A farne le spese oltre agli autotrasportatori, che per il 19 marzo hanno annunciato nuove manifestazioni in tutta Italia, anche le tasche delle famiglie italiane. Assoutenti ha fatto i conti: su base annua ogni nucleo per fare rifornimento di benzina spenderà 525 euro in più all’anno, che salgono a 558 euro in caso di auto diesel.