Nel video l’intervista a Matteo Dondè, Architetto urbanista
Piste ciclabili spesso troppo strette, che si confondono con il marciapiede, ma anche corsie realizzate direttamente sulla carreggiata stradale tra le macchine che sfrecciano da una parte e quelle parcheggiate dall’altra, ma anche percorsi a volte mal ridotti o a singhiozzo che si interrompono di continuo. Questa la fotografia delle piste ciclabili presenti a Modena che fanno emergere una sensazione di scarsa attenzione verso gli utenti delle due ruote. Molti anche quelli che lamentano di sentirsi poco sicuri. A parlare della pericolosità di alcuni tratti è la Fiab Modena che ha espresso delle perplessità sulla corsia ciclabile di via Emilia Ovest, quella che va da Palazzo Europa fino all’incrocio con Viale Italia. In questo caso la corsia ciclabile è poco utilizzata dai ciclisti, mentre al contrario è sempre troppo affollata da vetture e corrieri che la usano per le soste brevi. A preoccupare è anche la vicinanza con i parcheggi a spina di pesce che rendono la ciclabile particolarmente pericolosa durante le manovre di uscita delle vetture. Dello stesso avviso l’architetto Matteo Dondè, esperto di pianificazione della mobilità ciclista e moderazione del traffico. Ma quella di Via Emilia Ovest è solo un esempio di come in città serva un cambiamento di mentalità che vada verso una mobilità più a misura delle persone, a cominciare dall’adozione delle aree 30 ma anche di azioni concrete che aiutino la cittadinanza ad orientarsi verso un cambiamento sostenibile.