La curva del contagio rallenta ancora registrando una flessione del -27.9% ma i decessi non accennano a diminuire. Questo il risultato del monitoraggio della Fondazione Gimbe, relativi alla settimana che va dal 2 all’8 febbraio. Secondo i dati elaborati dall’associazione negli ultimi sette giorni c’è stata una riduzione del 7.7% dei ricoveri con sintomi. Allo stesso modo, cala la pressione nelle terapie intensive alleggerite dell’11,2%. Meno incoraggianti i dati sui decessi: non accenna infatti a calare il numero delle vittime del Covid che registrano un leggero aumento del +0.2%. Secondo il Presidente della Fondazione Nino Cartabellotta il calo è dovuto alla minore circolazione del virus, documentata dalla riduzione del tasso di positività dei tampone e in parte anche dalla riduzione stessa dei test. Negli ultimi sette giorni tra antigenici e molecolari sono diminuiti del 15.5%. Nonostante i numeri Cartabellotta mette in guardia contro il facile ottimismo e segnala anche il calo dei nuovi vaccinati contro il Covid: sono stati pari al -33.1% nell’ultima settimana. Nonostante l’obbligo vaccinale e l’obbligo di green pass rafforzato sui luoghi di lavoro, tra gli over 50 il numero di nuovi vaccinati a livello settimanale è sceso del -41.6%. All’8 febbraio in tutta Italia erano oltre 7 milioni le persone senza nemmeno una dose di vaccino. Dati che secondo Gimbe portano a due considerazioni: se da un lato il fatto che milioni di persone siano entrate in contatto con il virus alza il livello di immunità della popolazione, dall’altro le persone non protette sono ancora troppo elevate e l’immunità derivante dall’infezione cala progressivamente nel tempo, confermando la necessità di vaccinarsi entro 6 mesi dall’avvenuto contagio. Cartabellotta ribadisce: “con eccessivo ottimismo c’è il rischio di decisioni azzardate’.
FONDAZIONE GIMBE, CONTAGI IN CALO DEL -27.9% MA DIMINUISCONO ANCHE I TAMPONI
Mentre l’Italia allenta le misure per contrastare il Covid, con l’abolizione dell’obbligo di mascherine all’aperto, la Fondazione Gimbe mette in guardia contro il facile ottimismo. Dal monitoraggio emerge una riduzione dei nuovi casi ma anche dei tamponi processati