La scuola riapre ma lo fa barcollandosi tra mille difficoltà. Qualche studente è tornato in classe stamattina, qualcun altro ha ripreso le lezioni in didattica a distanza perché positivo e altri ancora riprenderanno lunedì 10 gennaio. E’ una situazione in divenire quella con cui si trovano a fare i conti anche le scuole modenesi. Sul nostro territorio sono diversi gli Istituti che hanno dovuto fare ricorso alla didattica a distanza a causa dell’impennata dei nuovi contagi: nell’istituto Paradisi di Vignola e al Cattaneo di Modena è scattata la didattica a distanza per tutti gli studenti: la preside dell’istituto modenese fa sapere che la decisione di avviare le lezioni in dad per oggi e domani è nata principalmente dalla tardiva comunicazione da parte di molti genitori dei casi di positività dei propri figli e dalla incertezza attuale dei casi di contatto stretto. A livello nazionale 2150 dirigenti scolastici, di fronte alle nuove norme introdotte dal Consiglio dei Ministri per il rientro in aula, hanno sottoscritto una lettera appello indirizzata al Premier Mario Draghi, al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e ai governatori delle Regioni, per chiedere al Governo di fare marcia indietro e di aspettare a far tornare in classe gli studenti. Secondo i dirigenti scolastici sarebbe più opportuno procedere per almeno due settimane con la didattica a distanza per tutti gli studenti al fine di gestire al meglio l’aumento dei contagi. Nell’appello, sottoscritto da un quarto del totale dei dirigenti di tutta Italia, i presidi si dicono preoccupati e bocciano a gran voce le scelte del Consiglio dei ministri. A sostenere le ragioni di colleghi c’è anche l’Associazione nazionale presidi che propone la Dad fino ad inizio febbraio per spingere le vaccinazioni dei bambini e punta il dito contro le difficoltà nel tracciamento e sui ritardi nei tamponi. Secondo molti dirigenti queste nuove norme non aiutano certo a programmare e organizzare il lavoro ma acuiscono le incertezze delle famiglie e degli studenti.