È in arrivo una stretta sui pagamenti in contante. Dal 1° gennaio il tetto scenderà dagli attuali 2mila a mille euro. I nuovi paletti per i pagamenti cash sono stati previsti dal decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 del governo Conte-bis.
Il provvedimento ha previsto due tappe. La prima è scattata il 1° luglio 2020, quando la riduzione della soglia è passata da 3mila a 2mila euro. La seconda scatterà appunto con l’arrivo del 2022 e determinerà un ulteriore abbassamento del tetto, da 2mila a mille euro. Con l’anno nuovo dunque si tornerà al livello fissato nel lontano 2011 dal decreto Salva Italia e poi cambiato dal 2016. Sarà la nona modifica in 20 anni, la quinta negli ultimi 10. Questo nuovo abbassamento del tetto per il contante è una misura che punta a rafforzare la lotta al nero e la strategia cashless, la cui strada è stata trattata all’interno del decreto legge Recovery. Quest’ultimo guarda al 1° gennaio 2023 come la data dalla quale negozianti e professionisti saranno tenuti a accettare il bancomat o le carte di credito come forme di pagamento, di qualsiasi importo si tratti. Chi dovesse rifiutarsi incapperà in una multa: si partirà da 30 euro, somma a cui si aggiungerà una percentuale in base al valore del prodotto o del servizio acquistato.