E’ tornato l’interesse per le compravendite, anzi, fa sapere Anama Confesercenti Modena, è di gran lunga superiore alle attese e coinvolge attivamente all’incirca 4mila nuclei familiari che hanno intenzione di ricercare, o che stanno già ricercando, una nuova abitazione.
“E’ un segnale positivo che segna la ripresa del settore – commenta Archimede Pingiori, Presidente di Anama Confesercenti Modena – E’ tornato l’interesse per le compravendite, la motivazione principale è dovuta alle inadeguatezze riscontrate durante la pandemia con la convivenza forzosa e anche alla necessità di avere dotazioni accessorie oggi spesso irrinunciabili. Utile è stato anche il supporto del settore bancario per coronare il desiderio di un miglioramento abitativo che ha consentito a migliaia di famiglie di comprare la casa desiderata”.
La ricerca
La ripresa del mercato ha portato ad una velocizzazione dei tempi di vendita, una riduzione degli sconti praticati e una lievitazione dei prezzi di vendita che si registrano più marcati in corrispondenza dei territori delle città.
Per quanto riguarda i prezzi di vendita e affitto (al metro quadro) al primo posto c’è il centro della città, con una media di 2.681 €/m2 come prezzo di vendita e di 12 €/m2 per l‘affitto. A seguire la zona sud-est della città (Buon Pastore, Morane, Sant’Agnese e Vaciglio): 2.333 €/m2 in vendita e di 10,20 €/m2 in affitto. Al terzo posto invece la zona ovest (Villaggio Giardino, Cognento, Cittanova, Baggiovara) con 2.034 €/m2 in vendita e 9,80 €/m2 in affitto; al quarto posto la zona est (Sacca, Crocetta, San Lazzaro, Modena Est) con 1.849 €/m2 in vendita e 9,90 €/m2 in affitto; e infine la zona nord (Madonnina, Lesignana, Villanova) con 1.662 €/m2 in vendita e 9,70 €/m2 in affitto.
Tra le novità di rilievo c’è sicuramente una nuova esuberanza dei valori delle aree periferiche rispetto a quelle centrali anche se contenuta di qualche decimo di punto percentuale che rivela la richiesta di una quota di domanda di prima casa e sostituzione, solamente in parte intercettato dalle parti già esterne dei comuni capoluogo.
Tra le fasce di età, quella tra i 18 e i 34 anni risulta essere la più propensa all’acquisto in un arco temporale dei prossimi 12 mesi e l’opzione abitativa viene ricercata in comuni di medie dimensioni, tra i 15 e 40mila abitanti.
Per quanto riguarda gli immobili di impresa (sempre per i privati) la situazione risulta essere diversa: il ridimensionamento di alcune attività a causa della pandemia e il protratto cambiamento di modalità lavorative e consumo hanno lasciato tracce più profonde e alimentato incertezze per il prossimo futuro. Registriamo un recupero del numero di attività di transizioni, ma purtroppo questo non si è accompagnato a un aumento dei valori di riferimento.
Invece sul versante Corporate (Aziende), si registra una situazione variegata a causa dell’impatto che la pandemia ha avuto sui diversi comparti e dalle conseguenze strutturali che potrebbero scaturire. Nonostante l’accelerazione per quanto riguarda le transizioni sul settore della logistica, si riscontrano le difficoltà degli altri segmenti di mercato.
“Anche se la ripresa è sicuramente un segnale positivo – conclude Pingiori – sappiamo bene che, la resistenza prima e la risalita poi del mercato, dovrà essere valutata più complessivamente in un mercato normalizzato in cui si dovranno verificare le tendenze che hanno caratterizzato questa fase post emergenziale”.