Nel video l’intervista a Claudio Vagnini, Direttore Generale Azienda Ospedaliero-Universitaria
Le liste d’attesa si fanno infinite per coloro che devono sottoporsi a visite specialistiche non urgenti. Gli appuntamenti sono fissati dopo mesi, anche 4 o 5. Un disagio provocato, ancora una volta, dalla pandemia. Anche se i numeri sono migliori rispetto a quelli dell’anno scorso e i ricoveri sono al momento ancora sotto controllo, gli accorgimenti per permettere la sicurezza sanitaria contro il coronavirus hanno allungato sensibilmente le tempistiche delle singole visite. A spiegare come il Covid influisca ancora profondamente sull’attività dei nosocomi è stato il Direttore Generale dell’azienda ospedaliero universitaria, Claudio Vagnini. Non si può fare diversamente, ribadisce con forza Vagnini. Con l’inoltrarsi nei mesi invernali, spiega, gli ospedali non possono escludere un aumento di ricoveri legati al Covid, considerate le sacche di resistenza di persone che non vogliono vaccinarsi. I nosocomi sono quindi chiamati a organizzarsi, commisurando le esigenze della pandemia a quelle delle operazioni non legate al Covid.