Si sono concluse le indagini intorno alla morte del ragazzino di Bastiglia, appena 14 enne, morto a seguito di una caduta in acqua nella piscina di San Prospero. L’avviso di fine indagine è stato notificato all’unico indagato all’interno della vicenda, il bagnino che in quel momento doveva vigilare sulla sicurezza delle persone nelle vasche. Quel giorno il compito era a carico allo stesso titolare dell’attività, al quale viene ora rivolta l’ipotesi di reato di omicidio colposo per negligenza e imprudenza. Secondo il quadro ricostruito dalle indagini, il bagnino quel pomeriggio si era allontanato dalla sua postazione e non era presente al momento della caduta in acqua del ragazzo. Lo stesso giovane è stato estratto dalla vasca da un coetaneo, al quale hanno chiesto aiuto due ragazze amiche della vittima. Gli accertamenti autoptici sul corpo del 14enne hanno dimostrato che la causa della morte è stata la sindrome di annegamento. Quel terribile sabato pomeriggio del 5 giugno, i sanitari erano riusciti, dopo interminabili operazioni di rianimazione, a far riprendere conoscenza al 14enne, ma è stato inutile. Il minore è morto in ospedale, nella serata del 6 giugno.
SAN PROSPERO, GIOVANE MORTO IN PISCINA: INDAGATO IL BAGNINO
Si chiude il cerchio intorno alla tragedia avvenuta alle piscine di San Prospero, dove, a seguito di una caduta in acqua, ha perso la vita un 14enne. Indagato con l’ipotesi di omicidio colposo il bagnino chiamato a sorvegliare le vasche