È boom di richieste di certificati di malattia in tutta Italia, compresa l’Emilia-Romagna. Influenze e malanni di stagione? Forse, ma i dati forniti dall’Inps vedono come spartiacque il 15 ottobre, la data di entrata in vigore del Green Pass. E la differenza è più che evidente. Quando il pass era unicamente un annuncio, venerdì 8 ottobre, i certificati di malattia presentati dai lavoratori in Emilia-Romagna erano 7.846; il 15 ottobre, d-day del pass sono saliti del 23%, arrivando a 9.659, mentre sono più che raddoppiati, schizzando a 20.589, lunedì 18 ottobre, giorno della prima settimana piena all’insegna della certificazione verde. Difficile non pensare che dietro a questo vero e proprio boom non ci sia un trucco per sfuggire alle conseguenze di non avere né il vaccino né un tampone negativo sui posti di lavoro. Senza green pass il lavoratore è infatti considerato assente ingiustificato e viene sospeso dal lavoro e anche dallo stipendio. Non solo. La sospensione prevede anche lo stop ai contributi assistenziali e previdenziali, con effetti su Tfr, assegni familiari e altre erogazioni previste. L’assenza per malattia invece non ha alcuna ricaduta sullo stipendio e sui contributi. L’Inps ha già annunciato che avvierà gli opportuni controlli, ma il problema, sottolinea l’Istituto, è la carenza di medici a fronte di un numero esponenziale di certificati per malattia.