Nel video l’intervista a Flavio Favelli, Artista
È dedicato a Ciro Menotti il murale che sorge sulla parete esterna della palestra Panaro, in Cittadella, a Modena. Ma al posto del volto del patriota, le linee dritte e nette dell’opera rappresentano un grande sommergibile. Il murale, inaugurato questa mattina in occasione del primo giorno del FestivalFilosofia dedicato al tema della libertà, vuole in questo modo presentare a chi lo guarda delle riflessioni, delle domande. Anche la tecnica pittorica del murale è particolare: si chiama “razzle dazzle”, ovvero “tranello”, e veniva utilizzata durante la Prima guerra mondiale per truccare le navi attraverso segni in bianco e nero che confondevano gli osservatori. Così a pochi passi dal patibolo che ricorda il sacrificio di Ciro Menotti, che sfidò il duca Francesco IV d’Austria d’Este in nome della libertà, è stato scelto di ritrarre un soggetto completamente diverso, che in comune ha solo il nome. Fu il regime fascista a battezzare il sommergibile in quel modo. La riflessione, spiegano le curatrici Serena Goldoni e Cristina Stefani, vuole soffermarsi anche sull’appropriazione ingannevole da parte del regime del nome di un eroe risorgimentale, utilizzato solo per propaganda.