Nel video l’intervista a Francesco Cannino, Capocantiere
Lavoro fino a tarda sera per porre rimedio allo spiacevole episodio che ieri ha interessato l’hotel Concordia di San Prospero, lo stesso che da venerdì ospita 70 profughi in fuga dall’Afghanistan. Agli attimi di paura e concitazione, sono seguiti interventi rapidi per mettere in sicurezza la struttura. Nella mattina di ieri, poco dopo le 9, una porzione di controsoffitto ha ceduto, cadendo lungo il corridoio in cui due giovani rifugiati stavano aspettando il proprio turno per effettuare un controllo sanitario. Fortunatamente i richiedenti asilo, entrambi di una ventina d’anni, non hanno riportato gravi ferite. Accompagnati al Pronto Soccorso per accertamenti, sono stati dimessi nel corso della stessa mattinata. Secondo quanto si apprende dai primi rilievi, alla base del cedimento del controsoffitto ci sarebbe un’infiltrazione di acqua, causata da una tubatura danneggiata. Per ragioni di sicurezza, tre famiglie di afghani sono state trasferite dal primo al terzo piano dell’albergo, mentre in poco tempo è stata messa insieme una task force che ha lavorato anche la sera per sistemare e rafforzare il cartongesso. Al momento del crollo sono intervenuti anche la Polizia Locale, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. Proseguono anche oggi le indagini della Cpl Concordia, proprietaria della struttura, al fine di garantirne la piena sicurezza. Al di là della disavventura, l’hotel di San Possidonio è stato teatro di un evento a lieto fine: qui sempre ieri una mamma afghana con due figli piccoli, tra cui un neonato di 40 giorni, ha riabbracciato il marito, riuscito ad arrivare anche lui in Italia con l’ultimo volo partito nell’ambito della missione dell’esercito. Grazie a una staffetta tra il convoglio militare e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna, l’uomo, destinato inizialmente a Bolzano è riuscito ad arrivare a San Possidonio, ritrovando la famiglia.